Un Max Pisu multiforme affronta e smaschera la quotidianità alternando fantasia e reale vissuto in una chiave, come al solito, surreale e divertente.
Tanti i temi toccati. Tra questi, il rapporto genitori-figli. E poi loro, i bambini, che crescono in quell’incrocio pericoloso tra scuola, amicizie “ad alto rischio” e problemi adolescenziali, conditi da tatuaggi, piercing, creste di gel e fidanzatini… a vita bassa. Le litigate di coppia, dove il “non ricordo” diventa l’unica arma di difesa, in grado di ribaltare la realtà dei fatti. Chiudendo con le riflessioni di un anziano che ci parla del passato in un’Italia proiettata nel futuro e ci rivela anche il motivo per cui i pensionati “piantonano” i cantieri. Ci si riconosce, i ragazzi come gli adulti.
Non mancherà l’inseparabile Tarcisio che tra le innumerevoli peripezie quotidiane, ci racconta nuove avventure in compagnia dei travolgenti personaggi della parrocchia… vi lasciamo immaginare! Insomma, ora e sempre… Minchia che ridere!
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