Il teatro è vita
Un tentativo di rieducazione al bello, per riconoscerlo e per difenderlo. Riappropriandoci della memoria facendone storia per viverla, senza paura di esporsi, nella realtà.
"Nasce un movimento culturale, una Quarta Parete che si fa patrimonio di tutti, attraverso un sipario strappato."
Prossimi Spettacoli
Di seguito puoi trovare il calendario e tutte le informazione sui nostri prossimi spettacoli
SENZA VOCE, DEDICATO A MARIA CALLAS
Testo Annapaola Bardeloni.
Regia Annapaola Bardeloni e Antonio Tancredi.
Con Francesca Giacardi e Maria Teresa Giachetta.
Elementi scenici Alice Piscitelli.
Musiche di G.Bizet, F. Battiato, V. Bellini, M. Davis, E. Karaindrou, G. Puccini, C. Rustichelli, G. Verdi. Una produzione Cattivi Maestri Teatro.
“Era così bella, bellissima.
Proprio bella no, sicuramente affascinante,
Ma è vero che Onassis la drogava per abusarla? Sì perché lei era frigida. Non era frigida era un’erotomane.
Comunque era problematica. Isterica, cattiva.
Poverina. Il prototipo della vittima .
Una strega.
Era bulimica. Ci credo, con quella madre… Poi si è fatta iniettare il verme solitario.
Ma anche magra non era mica tanto bella. Sicuramente affascinante.
Divina. LA Divina.”
SINOSSI BREVE
Quando si cerca una strada per raccontare la storia di un mito immancabilmente si inciampa nel pettegolezzo morboso.
Scavare, rompere, destrutturare il mito, renderlo più umano dell’umano sembra l’unico modo per poterlo avvicinare.
In questo spettacolo Maria Callas entrerà nell’orologio della sua vita, e attraverso un viaggio tra ricordi ed emozioni rincontrerà le persone che l’hanno conosciuta, portandoci all’origine della sua “divinità”.
La scena si svolge negli anni ’90. La protagonista è Giulia, una giovane ragazza proveniente da una buona famiglia, che vuole ribellarsi alle ipocrisie del mondo adulto. Vuole essere diversa da quegli adulti che pensano di sapere tutto, che vogliono imporre la loro visione del mondo su tutti, anche su di lei.
Una sera, durante una cena di famiglia viene servita della carne. Giulia esprime la sua volontà di non volerla mangiare, in rispetto dell’ambiente e degli animali. Viene derisa e additata come idealista. Le viene detto che il mondo non si può cambiare.
Furibonda, Giulia prende poche cose e scappa nella foresta di sequoie vicino a casa sua. Viene seguita dalla sorella Viola, che la guarda salire per più di 100 mt su una delle sequoie. Lì rimarrà più a lungo del previsto, scoprendo le battaglie degli attivisti per l’ambiente, il valore della resistenza, la capacità di “stare”, insita nella natura.
Giulia è un’adolescente, testarda, idealista; vuole che gli adulti abbiano rispetto per l’ambiente e per gli animai, che cambino le loro abitudini di consumo e che si rendano conto che le azioni di tutti possono fare la differenza.
All’inizio della vicenda è caratterizzata da una forte volontà, dalla durezza di chi difende a spada tratta un’opinione, ma anche dalla poca consapevolezza di sé, del suo rapporto con le sue idee. Alla fine della vicenda sarà più pacata ma più salda nelle sue convinzioni, radicata nell’esperienze che farà sulla sequoia, che chiamerà Moon, e su quanto la natura può insegnare.
Giulia e Moon svilupperanno un rapporto di sorellanza. Da subito estranee, fino a divenire una indispensabile all’altra.
SINOSSI
Claudio Lauretta
in “NEI LORO PANNI”
di Claudio Lauretta.
Regia di Claudio Lauretta
Costumi di Cinzia Bianchi
Perché devono essere sempre gli altri a doversi mettere nei miei panni?
Questa domanda, Claudio Lauretta se la pone da quando è ragazzetto, non solo da quando muove i primi passi sulle tavole dei palcoscenici italiani sia come giovane attore, che da buon imitatore, ma da molto prima, trova questa espressione idiomatica “indossare” i panni di altri come sua valvola di sfogo, come ad esempio quando a scuola si atteggiava come il professore che gli poneva le domande nelle interrogazioni, o quando faceva intuire ai suoi genitori chi avesse telefonato a casa imitando la voce di chi era all’altro capo del filo, sino ad oggi dove quotidianamente in radio, in tv e in Teatro impersona i volti noti dello spettacolo e della politica.
“Nei loro panni” è uno spettacolo teatrale dove si ride spensieratamente, nel quale, grazie a volti conosciuti, Claudio offre suggestioni, ricordi e aneddoti, che vengono messi in scena in modo semplice e non fini a se stessi, ma esprimendo il punto di “svista” attraverso la voce e la sua mimica.
Per quasi due ore, monologa, canta, imita, entra ed esce da questo a quel personaggio in modo elegante, dove grazie alle sue pennellate comportamentali ne offre un suo personalissimo ritratto.
Nelle parti cantate, rigorosamente dal vivo, è accompagnato da tre bravi musicisti, il suo storico chitarrista e spalla Sandro Picollo, alle tastiere Egidio Perduca e al basso e percussioni Mauro Isetti
Ispirato alle fiabe dei fratelli Grimm “Il nano Tremotino”, “Le tre filatrici” e le loro varianti europee, con filastrocche della tradizione popolare italiana.
Di e con Francesca Giacardi e Maria Teresa Giachetta. Adattamento musicale da temi popolari suonati dal vivo di Nicola Calcagno. Scene e costumi di Valentina Albino.
Produzione Cattivi Maestri Teatro (debutto Dicembre 2023).
PRESENTAZIONE
Le bugie sono pericolose? Sì, soprattutto se si incontra qualcuno che crede a tutto quello che sente…
Una voce è giunta alle orecchie del principe Rondolino dei Rondelli: pare che nel regno ci sia una giovane capace di trasformare intere stamberghe piene di paglia in sale traboccanti di oro zecchino. Ma le voci spesso sono false, ed è così che la povera Amelia viene costretta a passare un mese l’anno chiusa in una stalla a cercare di filar la paglia e trasformarla in oro, proprio lei che non sa filare neanche la lana! Ma quando la luna si fa scura si presenta un nanetto ad offrirsi in suo aiuto. In cambio vuole qualcosa di più prezioso dell’oro: il suo primogenito.
Tre filatrici intorno ad un arcolaio raccontano la storia della povera Amelia, facendo riemergere tra le parole e le canzoni il sapore dei canti popolari e della sorellanza.
IL TESTO di FRANCESCA GIACARDI E MARIA TERESA GIACHETTA
Tremotino, il magico nano, ambiguo nei suoi intenti, che prima trae d'impaccio la protagonista, per poi pretendere da lei qualcosa in cambio, è un personaggio noto principalmente in Germania e trascritto dai fratelli Grimm, ma ha innumerevoli varianti e nomi sparsi in tutto il mondo a cominciare da “Le tre filatrici” degli stessi Grimm.
Nell’ideazione del testo e della struttura dello spettacolo ci siamo affidate a “Tom Tit Tot”, versione inglese della fiaba di J.Jacobs, in cui il principe, dopo aver sposato la ragazza, le ordina che potrà trascorrere 11 mesi l’anno a fare quello che più desidera ma il dodicesimo mese sarà costretta a filare e trasformare la paglia in oro, pena la morte. La condanna della giovane va in questo modo ben oltre l’avventura del nano e diviene una condanna a vita dalla quale saranno le tre filatrici, storpie ma sagge, forse streghe ma donne, quindi vicino ad Amelia (così abbiamo chiamato la nostra eroina), a liberarla.
Anche per quanto riguarda i personaggi e le loro caratteristiche abbiamo attinto ad altre versioni europee della fiaba. Dalle versioni italiane “La ragazza Ghiotta” di R. H. Busk e “Le sette cotennine” di G. Basile abbiamo preso il carattere un po’ goliardico di Amelia, la sua passione per le focacce e il suo amore per l’ozio; dalla versione svedese “La ragazza che sapeva filare l'oro dall'argilla e dalla paglia” di Cavallius e Stephens, è nato un principe credulone e un po’ sciocco che crede a tutto quello che sente dire in giro. Il personaggio del mugnaio che millanta doti inverosimili della figlia cacciandola così in un brutto guaio, nonché il nano stesso, coincidono con la versione dei Fratelli Grimm.
Nasce così una commedia per bambini in cui personaggi bislacchi mettono a nudo le loro stranezze e la ricaduta che esse hanno nel mondo.
“La Banda” è un testo di Pierpaolo Palladino che racconta l’incontro inaspettato e folgorante di un militare di leva con la musica e l’arte, grazie ad una banda militare diretta da un semplice maresciallo. Il soldato Virgili, interpretato dal bravo e versatile Federico Perrotta, pur di sfuggire agli snervanti obblighi della naja, fa di tutto per entrare a far parte della Banda della sua caserma e si ritrova affascinato dalla personalità trascinante del maresciallo Bellini, eroico inventore e animatore di un gruppo di scalcinati, ma via via sempre più entusiasti, musicisti.
La musica, eseguita dal vivo, è l’altro elemento protagonista dello spettacolo insieme all’attore, una musica presente con la forza trascinante dello swing e le atmosfere romantiche di Glenn Miller, alternate alle marce da parata a volte giocose, a volte malinconiche, ma sempre popolari e di grande suggestione.
Il racconto di un’avventura musicale e umana, che va ben oltre le mura di una caserma e ci riporta alla tradizione più graffiante della commedia all'italiana, con la regia di Manfredi Rutelli.
La produzione UAO SPETTACOLI intende inoltre coinvolgere di volta in volta le bande musicali che incontrerà nei comuni dove lo spettacolo avrà luogo, per valorizzare al meglio sia la comunità locale che le tradizioni bandistiche musicali, così ampiamente diffuse nel nostro paese. Lo spettacolo può anche essere fatto senza musica dal vivo.
INVISIBILI
Compagnia delle Camelie
di e con Claudia Benzi, Federica Barbaglia e Nicoletta Tangheri
La storia è ambientata ai giorni nostri, negli spazi anonimi di una città che potrebbe essere qualsiasi.
Tre donne di differente condizione sociale vivono ai margini delle consuete forme di relazioni interpersonali, prigioniere di una solitudine che mostra, senza cedere a compassione, un volto diverso a seconda dell’esistenza in cui si riflette: per Sara è il fallimento professionale in un percorso frastagliato dal giudizio degli altri, per Albertina è l'onere di un ricordo insostenibile e per Camilla è l ’ingenuità presa più volte a schiaffi dai familiari, senza rispetto.
Tra le tre donne nascerà un’amicizia sincera, ma le circostanze nascoste e criminali usciranno dal Vaso di Pandora incautamente scoperchiato: il fuoco consumerà le carni di una di loro, senza pietà.
Condanna, presa di coscienza o vendetta? O forse soltanto i l corso del destino, che di domande non se ne fa.
In 'Le Monellate di Shick e Shock' due eccentrici clown e mimi con l'aiuto di una serie di sketch e gag trasportano il pubblico in un mondo surreale, dove ogni situazione diventa un'opportunità per il caos e la risata, creando momenti di gioia e divertimento per tutte le età. Tra cadute buffe, equivoci esilaranti, interazioni comiche e la capacità di comunicare suscitando emozioni attraverso il linguaggio del corpo, 'Le Monellate di Shick e Shock' vuole anche essere un omaggio alle comiche mute e ai cartoni animati del passato, per conquistare il cuore del pubblico contemporaneo con la sua energia contagiosa e il suo fascino senza tempo-
Testo e regia Lazzaro Calcagno
Coreografie mimiche Giovannino Romagnoli
Con Sara Damonte e Matilde Delfino
LIBERA COMPAGNIA TEATRO SACCO – SAVONA
VISSI D’ARTE, VISSI D’AMORE
TESTO DI Franco BONFANTI – Achille BRUGNINI
Regista Achille BRUGNINI
Personaggi e interpreti
Carlo CLAUSETTI Alessio DALMAZZONE
Giacomo PUCCINI Franco BONFANTI
Elvira BONTURI PUCCINI Elena TURA
Doria MANFREDI (Dorina) Manuela SALVIATI
Sybil SELINGMAN Marina LAVAGNA
Caroline REMI (Severine) Manuela SALVIATI
Romilda PANTALEONI (Tigrana) Monica SCHIAVINI
Con la partecipazione del soprano Maria Catharina SMITS.
Al pianoforte Federica SCARLINO
Nel centenario della morte di Giacomo Puccini (29 novembre 1924) lo spettacolo “Vissi d’arte vissi d’amore” vuole delineare la figura del musicista, mettendone in luce alcuni momenti, generalmente sottovalutati, dele vicende umane ed artistiche, i tratti caratteriali, il rapporto con la moglie e l’ardente inclinazione verso le donne. L’azione si svolge nella camera di un albergo di Bruxelles, alla vigilia dell’intervento alla gola, che tanto lo preoccupava, e con l’ossessione della Turandot ancora incompiuta.
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