Descrizione
LA STORIA
Cento anni fa, con l’unificazione dei Comuni di Porto Maurizio, Oneglia e altri nove centri minori, nasceva la città di Imperia.
Già nel 1908 però, raccolta di firme, cortei e manifestazioni popolari lasciavano immaginare una rapidissima realizzazione.
Dopo un breve prologo ambientato nel 1923, prende avvio, come in un flash back, la commedia vera e propria, collocata appunto nel 1908, quando nella sua casa sul Parasio, l’arcigna Censina riceve la visita della nipote Ermelinda, intenzionata a farle sottoscrivere la petizione per la creazione della nuova città.
Inizia allora un duro contrasto tra il tradizionalismo della padrona di casa e la visione sognatrice della nipote, del marito e di tutti i personaggi che via via si presentano per cercare di convincerla della bellezza del grandioso progetto.
Un affettuoso e divertente affresco, insomma, dei vecchi antagonismi tra i due borghi, contrasti che magari col sorriso sulle labbra, affiorano ancora ai giorni nostri.
ORIGINE DELLA COMMEDIA
“Cacelotti e Ciantafurche – L’unificasion du Portu e d’Ineia” è una commedia scritta nel 1978 da Lucetto Ramella e rappresentata per la prima volta in quell’anno dal gruppo dialettale del Circolo Parasio diretto da Giuseppe Manera.
Nel 1983 fu ripresa dalla Compagnia “Benedusi”, con la regia di Franco Carli, in occasione dei festeggiamenti per il 60° anniversario della città.
NOTE DI REGIA
La ragione principale per la quale abbiamo deciso di riproporre “Cacelotti e Ciantafurche – L’unificasion du Portu e d’Ineia” è stata ovviamente la ricorrenza del Centenario della città, ma non solo… In realtà la commedia di Lucetto Ramella è ricca di molti altri elementi che abbiamo ritenuto meritevoli di essere valorizzati.
Innanzi tutto la componente storica.
La commedia, dopo un breve prologo ambientato nel 1923, concentra la sua attenzione sui fatti avvenuti nel 1908, quando una forte volontà popolare gettò le basi per l’Unificazione.
I richiami alla realtà di quei fatti sono molti: la raccolta di firme, il doppio corteo che con entusiasmo si unisce a metà strada, i grandi progetti della ferrovia Garessio-mare, l’acquedotto del Tanaro, il porto unico, la strada a mare per Diano Marina.
Un altro elemento fondamentale è la comicità generata principalmente dall’eterno campanilismo tra Cacelotti (portorini) e Ciantafurche (onegliesi) e dai battibecchi tra i due coniugi protagonisti, che richiamano le caratteristiche classiche e la struttura della commedia popolare, caratteristiche
che abbiamo cercato di riproporre attraverso ritmi e cadenze di recitazione tipiche di quel genere teatrale.
E poi il dialetto: il testo è ricco di parole ed espressioni tipiche della vecchia parlata, oggi quasi scomparse, che crediamo meritevoli di essere ricordate.
Dicevo “il dialetto”, ma in realtà occorre dire “i dialetti”, perché un altro elemento basilare della commedia è quello di mettere a confronto le parlate di Oneglia e Porto Maurizio, marcando le differenze oggi forse quasi impercettibili, ma in passato molto evidenti.
Da ricordare infine la particolare cura che è stata dedicata alla ricostruzione dell’ambiente d’epoca, attraverso la scenografia, le foto, l’oggettistica, le azioni sceniche, i costumi, il trucco e la riproposizione di musiche e voci di quei tempi..
Alessandro Manera