Descrizione

Telemaco prigioniero
Un libero adattamento dell’Odissea di Omero. Di e con Eros Salonia e Giacomo Guttadauro.

Telemaco prigioniero è tratto da una traduzione fedele dal greco dell’Odissea di Omero. Con parti in siciliano in endecasillabi eleganti, realizza quella difficile unione tra “alto e basso” che crea la magia di un incontro teatrale vero. Si tratta innanzitutto di uno spettacolo, cioè di una forma ludica e accattivante in cui le parti tragiche si alternano a quelle comiche avvicinando il pubblico e soprattutto i ragazzi ai miti fondatori della letteratura e del teatro occidentali, senza la saccenza né le imposizioni dall’alto della cosiddetta “cultura”. Telemaco è qui un eterno Peter Pan che vive in un ospedale psichiatrico e che sogna l’Odissea del suo improbabile padre Ulisse, accompagnato dalla voce narrante di un Omero poeta aulico dialettale.
Supportato dalla voce narrante di Omero (Giacomo Guttadauro), Telemaco (Eros Salonia) incarna tutti i personaggi dell’Odissea e conduce lo spettatore sulla nave del ritorno a Itaca di Ulisse che è il simbolo del ritorno all’appropriazione di sé stesso. Per questa ragione lo stile e il taglio della recitazione vanno dalla tragedia greca, al dramma lirico, all’avanspettacolo italiano, percorrendo 2000 anni di storia del teatro in un cammino pedagogico verso una sorta di testamento spirituale alla
memoria storica e culturale che stiamo, nelle famiglie e nelle scuole, drammaticamente dimenticando, in nome di chissà quale oscuro “progresso” antiumano.

SINOSSI
Telemaco, figlio di Ulisse, il grande eroe che distrusse Troia, si trova in un ospedale psichiatrico. La sua mente è invasa dai fantasmi del padre e della madre Penelope. Le immagini dell’Odissea gli invadono la mente e Telemaco ne interpreta i vari personaggi, accompagnato dalla voce del cantastorie Omero.
Telemaco prigioniero è uno spettacolo di teatro, danza e canto in bilico tra poesia, farsa, cunto passando dall’epica all’avanspettacolo. Questa irriverente e libera interpretazione dell’Odissea è incentrata sull’assenza del padre e della memoria storica, in quest’epoca moderna, schiava della tecnologia e della malattia da curare a discapito di ogni dimensione eroica. In un mondo che vive al riparo da ogni pericolo esterno, il folle Telemaco rappresenta una via di saggezza per la riconquista
di uno spazio di responsabilità realmente umano. Il padre Ulisse e il figlio Telemaco sono due eroi opposti, uno antico, l’altro moderno che creano un dialogo immaginario. Due anime vive che si muovono in un mondo di maschere.