Descrizione

Ispirato alle fiabe dei fratelli Grimm “Il nano Tremotino”, “Le tre filatrici” e le loro varianti europee, con filastrocche della tradizione popolare italiana.

Di e con Francesca Giacardi e Maria Teresa Giachetta. Adattamento musicale da temi popolari suonati dal vivo di Nicola Calcagno. Scene e costumi di Valentina Albino.
Produzione Cattivi Maestri Teatro (debutto Dicembre 2023).

PRESENTAZIONE
Le bugie sono pericolose? Sì, soprattutto se si incontra qualcuno che crede a tutto quello che sente…
Una voce è giunta alle orecchie del principe Rondolino dei Rondelli: pare che nel regno ci sia una giovane capace di trasformare intere stamberghe piene di paglia in sale traboccanti di oro zecchino. Ma le voci spesso sono false, ed è così che la povera Amelia viene costretta a passare un mese l’anno chiusa in una stalla a cercare di filar la paglia e trasformarla in oro, proprio lei che non sa filare neanche la lana! Ma quando la luna si fa scura si presenta un nanetto ad offrirsi in suo aiuto. In cambio vuole qualcosa di più prezioso dell’oro: il suo primogenito.
Tre filatrici intorno ad un arcolaio raccontano la storia della povera Amelia, facendo riemergere tra le parole e le canzoni il sapore dei canti popolari e della sorellanza. 

IL TESTO di FRANCESCA GIACARDI E MARIA TERESA GIACHETTA
Tremotino, il magico nano, ambiguo nei suoi intenti, che prima trae d’impaccio la protagonista, per poi pretendere da lei qualcosa in cambio, è un personaggio noto principalmente in Germania e trascritto dai fratelli Grimm, ma ha innumerevoli varianti e nomi sparsi in tutto il mondo a cominciare da “Le tre filatrici” degli stessi Grimm.
Nell’ideazione del testo e della struttura dello spettacolo ci siamo affidate a “Tom Tit Tot”, versione inglese della fiaba di J.Jacobs, in cui il principe, dopo aver sposato la ragazza, le ordina che potrà trascorrere 11 mesi l’anno a fare quello che più desidera ma il dodicesimo mese sarà costretta a filare e trasformare la paglia in oro, pena la morte. La condanna della giovane va in questo modo ben oltre l’avventura del nano e diviene una condanna a vita dalla quale saranno le tre filatrici, storpie ma sagge, forse streghe ma donne, quindi vicino ad Amelia (così abbiamo chiamato la nostra eroina), a liberarla.
Anche per quanto riguarda i personaggi e le loro caratteristiche abbiamo attinto ad altre versioni europee della fiaba. Dalle versioni italiane “La ragazza Ghiotta” di R. H. Busk e “Le sette cotennine” di G. Basile abbiamo preso il carattere un po’ goliardico di Amelia, la sua passione per le focacce e il suo amore per l’ozio; dalla versione svedese “La ragazza che sapeva filare l’oro dall’argilla e dalla paglia” di Cavallius e Stephens, è nato un principe credulone e un po’ sciocco che crede a tutto quello che sente dire in giro. Il personaggio del mugnaio che millanta doti inverosimili della figlia cacciandola così in un brutto guaio, nonché il nano stesso, coincidono con la versione dei Fratelli Grimm.
Nasce così una commedia per bambini in cui personaggi bislacchi mettono a nudo le loro stranezze e la ricaduta che esse hanno nel mondo.