Descrizione

 

Ritratti di donne fuori dagli schemi tra teatro e musica
Ci estasiamo per la bellezza della farfalla, ma raramente riusciamo ad ammettere i cambiamenti che ha dovuto attraversare per conquistare tale bellezza
( MAYA ANGELOU, scrittrice e attivista per i diritti civili )

Con le parole di : Foley, Coats, De Gregorio, Dandini, Einsler, Kellett, Notte, Corradini
Atmosfere sonore e musiche di Anna Palumbo
con Barbara Corradini
e con Anna Palumbo tastiere-fisarmonica-percussioni
Rielaborazione drammaturgica e regia Barbara Corradini

LO SPETTACOLO
Lo spettacolo racconta in modo intenso, appassionato e lieve le storie di alcune donne che nel corso dei secoli sono state capaci di uscire dai confini che il ruolo femminile gli imponeva, e di reinventare le loro vite.
Accanto a Olympe de Gouges, la rivoluzionaria francese ghigliottinata perché “emancipata come un uomo”, sentiremo il racconto impetuoso e innamorato di Anita Garibaldi. Ascolteremo la geniale Grace Hopper, che in un mondo totalmente maschile fu capace di farsi strada diventando prima una grande matematica e poi addirittura un militare dell’esercito americano.
Faremo parlare la nostra Maria Montessori che, nonostante una vita privata irta di ostacoli, riuscì a rivoluzionare l’approccio all’insegnamento scolastico, proponendo una nuova visione di scuola.
Anche la trasgressiva e anticonformista Mae West , icona hollywoodiana fuori dagli schemi, avrà qualcosa da dirci, e insieme a lei il suo alter ego di carta Betty Boop, considerata molto pericolosa nonostante fosse- appunto- solo una donnina di carta.
Fino ad arrivare alla farfalla per eccellenza, Yursra Mardini, la nuotatrice siriana che nel 2015 è fuggita dal suo paese in guerra e che, dopo un viaggio drammatico, è riuscita a trovare una nuova possibilità di riscatto in Germania, partecipando negli anni successivi alle gare olimpiche per la squadra dei rifugiati
Ma daremo voce anche alle donne comuni, che ci parleranno di relazioni, di coppie, di educazione sessuale e di molto altro, offrendoci uno sguardo ironico, divertito e anticonvenzionale sulle cose del mondo. Perché, come ebbe a dire qualcuna di loro tanto tempo fa:
“La frase più pericolosa della lingua è LO ABBIAMO SEMPRE FATTO COSì”