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Il teatro è vita

Un tentativo di rieducazione al bello, per riconoscerlo e per difenderlo. Riappropriandoci della memoria facendone storia per viverla, senza paura di esporsi, nella realtà.

Prossimi Spettacoli

Di seguito puoi trovare il calendario e tutte le informazione sui nostri prossimi spettacoli

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Se avessi avuto un Piano B nella vita, invece di fare il comico avrei fatto il notaio. Sono gli unici che ridono quando emettono la fattura.
Se avessi avuto un Piano B nel lavoro, adesso non sarei una partita iva.
Se avessi avuto un Piano B in amore, l’unico matrimonio che avrei apprezzato sarebbe stato quello degli altri.
Se avessi avuto un Piano B con le amicizie, oggi il mio migliore amico, sarebbe un cane.
Se avessi avuto un Piano B in famiglia, sarei nato orfano per evitarmi i parenti che mi ritrovo.
Sei triste? Sei confuso? Non sai che strada prendere? Non hai un piano b?
Il tuo Piano B è: il piano Braida! La vita di tutti i giorni vista con gli occhi, l’ironia e il sarcasmo di Beppe Braida che non è Paulo Coelho
ma la crisi ha colpito tutti.
Due ore di show a ritmi vertiginosi, dove il pubblico sarà parte integrante dello spettacolo perché senza pubblico un artista non
potrebbe esibirsi, con il pubblico che la festa abbia inizio.
Se sei stufo di stare a casa sul divano a vedere la tv, ci vuole un piano b: spegni la televisione e accendi il teatro!

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“Cercando Monica Amando” è un omaggio alla grande Monica Vitti. Attraverso un viaggio tra momenti iconici, lo spettacolo esplora la vita, l’arte e la femminilità di una delle figure più amate del cinema italiano. Monica Vitti è celebrata non solo per il suo talento ma anche per la sua capacità di rappresentare la fragilità e la forza delle donne in modo unico.

È un viaggio alla scoperta e riscoperta di Monica Vitti, un omaggio che vuole portare il pubblico nei luoghi, nelle emozioni e nei pensieri che hanno definito la sua carriera e la sua vita. Un’esperienza che mette insieme immagini, parole, e suoni per far rivivere suoi momenti iconici. Attraverso riferimenti ai suoi film, come le citazioni dei suoi scritti e delle interviste rilasciate (come quella che le fecero Oriana Fallaci ed Enzo Biagi) lo spettacolo accompagna il pubblico in un percorso che esplora la sua arte e la sua personalità, cercando di intravedere Monica in tutte le sue sfaccettature.

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O FIGGIO DO BARON

( Il Figlio del Barone )

 La vicenda si svolge a Genova, ai giorni nostri, in casa del barone Basilio Del Duca e della moglie Clotilde.

I due coniugi vanno d’accordo ma le loro giornate, pur senza screzi,  procedono mestamente verso la vecchiaia, senza la consolazione di un figlio, di un erede, che non hanno potuto avere.

La baronessa sublima l’istinto materno nelle esagerate attenzione verso il vecchio cane; il barone invece somatizza la frustrazione in una serie di malattie psicosomatiche. Finchè decide di rintracciare un figlio illegittimo, nato da una fugace relazione con una cantante.

Quando l’improbabile investigatrice Quaglia, contattata dal barone, dichiara di aver scoperto l’identità del ragazzo, le cose sembrano cambiare. Ma la situazione prende subito una piega inattesa: diverse circostanze e coincidenze indicano che l’erede è il cuoco di casa, Gaitan Parodi, bugiardo matricolato e furbone patentato, che si trova così improvvisamente elevato al rango di baronetto.

Gaitan, acquisito il nuovo status di nobile, non perderà occasione per vessare la servitù e sfoggiare un comportamento tutt’altro che aristocratico. La situazione non può dunque che esplodere in una catena di equivoci e rovesciamenti, dove camerieri, cuochi, balie e maggiordomo, assistono ad un via vai di figli, cani, legittimi e illegittimi, confusi e furbastri.

“O Figgio do Baron” è una commedia di sottile comicità, ricca di colpi di scena che si susseguono fino all’ultimo istante, con un finale imprevedibile che riconcilia tutti i fili della trama.

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F

COCAINA  

Di Lazzaro Calcagno e Matteo Monforte

Regia Lazzaro Calcagno

Con Antonio Carlucci, Sara Damonte, Emanuele Vito

SINOSSI

La sera di capodanno, uno scantinato, tre personaggi in scena, un quarto che non arriva mai. Queste le uniche certezze di tutto il testo.

Bernardo, Spillo e Chiara sono tre persone normali; non si conoscono, non si sono mai visti prima, ma sono accomunati dalle stesse due cose: tutti e tre sono lì per comprare della cocaina e tutti hanno un segreto da nascondere.

Come in un moderno Aspettando Godot i tre protagonisti della storia, chiusi dentro a quello squallido scantinato, aspettano ansiosamente il loro pusher che sembra essere svanito nel nulla. E le loro storie personali si intrecciano.

Un interessante spaccato della nostra società odierna, dove la cocaina è la silenziosa protagonista della vita dei più “insospettabili”, dove otto banconote su dieci ne portano tracce, dove l’aria che respiriamo ne è pregna. Dove tutti nascondiamo qualcosa di orribile.

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