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Il teatro è vita

Un tentativo di rieducazione al bello, per riconoscerlo e per difenderlo. Riappropriandoci della memoria facendone storia per viverla, senza paura di esporsi, nella realtà.

Prossimi Spettacoli

Di seguito puoi trovare il calendario e tutte le informazione sui nostri prossimi spettacoli

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L VIAGGIO

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Di Riccardo Piferi e Max Pisu
Con Max Pisu

Gli affetti stabili sono quei rapporti affettivi consolidati con le persone che più ti sono vicino. La vita però ci insegna che lì, dietro l’angolo, in agguato, c’è sempre qualcuno o qualcosa che potrebbe minare questa stabilità: un amante? Un amico non troppo amico? Un congiunto non troppo congiunto? Un fidanzato non troppo fidanzato? In questo spettacolo ci rendiamo conto di come sia prezioso e allo stesso tempo difficile mantenere dei rapporti veri, quanto possano essere fragili gli affetti che consideriamo “stabili” e quanto poco ci voglia perché si rivelino “instabili.
Personaggi “normali” e bizzarri allo stesso tempo, calati in situazioni quotidiane ma paradossali.
Ma in fondo, a ben guardare, gli affetti instabili fanno parte di questi “tempi instabili” dove il mondo è un cantiere a cielo aperto in cui tutto cambia velocemente. E a noi non resta che osservare, con ironia, la trasformazione, immaginando quello che verrà.

Uno spettacolo del Teatro dell’Argine
di Nicola Bonazzi e Andrea Santonastaso
con Andrea Santonastaso
scenografie Carmela Delle Curti
aiuto regia Mattia De Luca
testo e regia Nicola Bonazzi

Può essere segnata la strada di chi nasce in una famiglia di artisti? Quali conseguenze genera lo stupore di vedere il proprio padre e il proprio zio costantemente in televisione e poi ritrovarseli come compagni di giochi? E quali cortocircuiti accende nella memoria un immenso repertorio sonoro costruito da un nonno che maniacalmente ha riprodotto e catalogato, con un registratore a bobine (il cosiddetto “Geloso”), ore e ore di eventi famigliari, dai più banali (le feste casalinghe) ai più importanti (il primo giorno di scuola di Andrea, la prima trasmissione televisiva di Mario e Pippo)?
Andrea Santonastaso, coadiuvato in sede di scrittura e regia dall’amico di una vita Nicola Bonazzi, si interroga sulla sua vocazione-non vocazione all’arte attoriale, narra la meraviglia di appartenere a una famiglia speciale eppure normalissima, riepiloga i casi della vita orientandoli verso quello che sente di essere oggi e, come in un quaderno di appunti sorretto da preziosissime registrazioni sonore, costruisce il proprio personale “amarcord”.

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Quante volte avete avuto l’impressione che i social, i motori di ricerca, vi stessero leggendo nel pensiero?
Quante volte avete pensato che attraverso il microfono del vostro cellulare mi stavano spiando?
Le big data, le grandi aziende tecnologiche, attraverso le nuove tecnologie, analizzano il nostro comportamento e riescono a fare previsioni sempre più precise sulle nostre scelte.
Il loro obiettivo è attrarre la nostra attenzione offrendo ad ognuno di noi , informazioni personalizzate!
Le grandi aziende tecnologiche usano strumenti, meccanismi come algoritmi e sistemi di analisi per usare o meglio, abusare dei nostri dati e riuscire a far leva sulle nostre debolezze… per convincerci.
Noi ogni giorno non facciamo altro che aggiungere i dati, arricchire la banca di informazioni su cosa ci piace, su cosa vogliamo, di cosa abbiamo paura e quali sono le nostre abitudini, se siamo tristi, innamorati o malati, suggeriamo di cosa abbiamo bisogno e quali sono i nostri sogni!
Like, clic, chat, follower, hashtag, meme, post e story… Più il numero dei dati è alto più le previsioni sono precise!
Userò gli stessi meccanismi, gli stessi strumenti utilizzati dei social e dei motori di ricerca per dimostrare che so tutto di voi, cosa volete, cosa pensate, cosa state per scegliere.
Ogni clic e un pezzo della vostra vita è più trasparente!
Ricorda se stai pagando se non stai pagando per un prodotto allora il prodotto sei tu! Benvenuto a Mind Revolution!

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Uh! Dalla clava a tik tok

“Chi siamo? Da dove veniamo? Dove stiamo andando? Cosa c’è dopo la morte? E prima della nascita? Esiste Dio? Sono solo alcune delle domande che hanno assillato gli esseri umani per millenni! Poi siamo arrivati noi…” Inizia così il nuovo monologo comico di Enzo Paci in cui, ripercorrendo a larghe linee l’evoluzione dell’uomo, cercherà di rispondere alla domanda: Ma siamo sicuri che ci siamo evoluti?

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Un luogo isolato, una tempesta di neve, un gruppo di persone bloccate in una pensione appena inaugurata. Un piccolo spazio e grandi segreti.

Sono gli ingredienti indispensabili per un giallo dalle tinte fosche e dai molti colpi di scena. In questo microcosmo palpitano però, più che segrete pulsioni, il peso del rimorso, del conformismo e dell’incuria. Ma qualcuno di oscuro forse si aggira per compiere una vendetta.

Perché? Qualcuno che torna dal passato? Ma soprattutto, c’è qualcuno che è ciò che dice di essere o “Nessuno è come sembra”?

Una storia da brividi che racconta anche gli echi di un nostro recente passato con i suoi pregiudizi, i suoi scandali, le sue ombre, e i suoi scheletri nell’armadio.

Perché nessuno è come sembra quando nasconde dei segreti.

Titolo dell’opera: Nessuno è come sembra

Autore: Cesare Fabiano

Durata spettacolo: 100 minuti

Genere: Commedia

Scene e costumi: Anna Maria Firpo

Luci e effetti sonori: Piero Giadresco

Regia: Simonetta Guarino

Cast – Personaggi e interpreti:

Andrea Varalto – Mariella Tissone

Monica Varalto – Elena Tura

Aldo Rossi – Luca Cambiganu

Signora Boito – Anna Maria Firpo

Maggiore Guelfi – Marina Lavagna

Luisa Caselli – Isabella Schianto

Signor Paravicini – Cesare Fabiano

Ispettore Dettori – Paolo Insogna

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“Sale d’attesa” è la storia di tre donne che si incontrano casualmente nelle sale d’aspetto di vari professionisti, dal parrucchiere all’estetista, al fisioterapista. Tra loro nascono relazioni dal racconto del quotidiano. I profili delle tre donne vengono tracciati con arguzia e intelligenza suscitando ilarità. Uno spettacolo che fa riflettere con il sorriso sulle labbra.

Sale d’attesa
di Daria Pratesi
Regia Carlo Deprati
con Graziella Ghezzi, Susy Minutoli e Paola Paolino
Durata:
1 ora e 30

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Lisa, Riccardo, Enzo e Nicola sono grandi amici dai tempi della scuola, hanno condiviso tutto, successi e delusioni, confidenze ed esperienze ed ora giunti alla mezza età hanno costruito un’amicizia forte e indistruttibile basata sulla fiducia reciproca e sul mutuo soccorso. Un sabato sera Lisa chiede agli altri tre di raggiungerla nella sua casa al mare per aiutarla a dipingere la veranda ma il vero motivo della convocazione è un altro e si tratta di una vera e propria proposta indecente. I tre uomini sono sconvolti e imbarazzatissimi dalle parole della loro amica e inizia così una discussione che finisce per assumere i toni di un gioco al massacro, che non esclude comunque momenti esilaranti, fino al sospirato lieto fine.

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La ragione principale per la quale abbiamo deciso di riproporre “Cacelotti e Ciantafurche – L’unificasion du Portu e d’Ineia” è stata ovviamente la ricorrenza del Centenario della città, ma non solo… In realtà la commedia di Lucetto Ramella è ricca di molti altri elementi che abbiamo ritenuto meritevoli di essere valorizzati.
Innanzi tutto la componente storica.
La commedia, dopo un breve prologo ambientato nel 1923, concentra la sua attenzione sui fatti avvenuti nel 1908, quando una forte volontà popolare gettò le basi per l’Unificazione.
I richiami alla realtà di quei fatti sono molti: la raccolta di firme, il doppio corteo che con entusiasmo si unisce a metà strada, i grandi progetti della ferrovia Garessio-mare, l’acquedotto del Tanaro, il porto unico, la strada a mare per Diano Marina.
Un altro elemento fondamentale è la comicità generata principalmente dall’eterno campanilismo tra Cacelotti (portorini) e Ciantafurche (onegliesi) e dai battibecchi tra i due coniugi protagonisti, che richiamano le caratteristiche classiche e la struttura della commedia popolare, caratteristiche
che abbiamo cercato di riproporre attraverso ritmi e cadenze di recitazione tipiche di quel genere teatrale.
E poi il dialetto: il testo è ricco di parole ed espressioni tipiche della vecchia parlata, oggi quasi scomparse, che crediamo meritevoli di essere ricordate.
Dicevo “il dialetto”, ma in realtà occorre dire “i dialetti”, perché un altro elemento basilare della commedia è quello di mettere a confronto le parlate di Oneglia e Porto Maurizio, marcando le differenze oggi forse quasi impercettibili, ma in passato molto evidenti.
Da ricordare infine la particolare cura che è stata dedicata alla ricostruzione dell’ambiente d’epoca, attraverso la scenografia, le foto, l’oggettistica, le azioni sceniche, i costumi, il trucco e la riproposizione di musiche e voci di quei tempi..
Alessandro Manera

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