Descrizione
con Anna Giusto e Edda Marrone
di Andrea Begnini
regia Antonio Tancredi
Dentro un equilibrio precario come il mare e come l’Europa nell’estate del 1941, nel punto più basso della storia della Secondo guerra mondiale con il nazismo in avanzata su tutto il continente e l’infiammarsi delle politiche razziali, in questo dirupo scuro si verticalizza il pensiero, la concezione del più altamente visionario passo verso la formazione di un Europa unita: il Manifesto di Ventotene. Lo spettacolo attraversa, nel tempo della navigazione del piroscafo che collegava l’isola con la terraferma, la storia umana e collettiva di questa esperienza di deportati e delle loro famiglie che deve ancora esprimersi del tutto in una nuova idea dell’Europa. Partendo dal carteggio originale di Ada Rossi con il marito Ernesto Rossi, e dalle tracce lasciate da Ursula Hirschmann, moglie prima di Eugenio Colorni e poi di Altiero Spinelli, lo spettacolo ricostruisce l’ultimo viaggio verso la terraferma in un mare in tempesta portando nascosti in una cassa con le doppie pareti gli ultimi foglietti scritti a calligrafia fine con il testo originale del Manifesto da trascrivere, superando il controllo delle milizie e costruendo sulla propria pelle e nelle proprie istanze di donne e combattenti il tracciato di quella Europa veramente unita e federale che non abbiamo ancora raggiunto. E che possiamo imparare a conoscere nella sua visione originale e dalle parole del Manifesto che vengono idealmente passate alle nuove generazioni.
Isola controcorrente è uno spettacolo che si propone per tutta la famiglia contribuendo al racconto della formazione dell’Europa, ancora prima delle sua fondazione, attraverso una narrazione che porta in emersione le storie femminili spesso trascurate che ne hanno preso parte fin dall’inizio.